Cum Guidonio 1

Nuove prospettive sulla genesi della diocesi di San Marco attraverso lo studio comparato dei codici della translatio di San Nicola, il Codice liber censuum e i codici di carte abbaziali calabresi.

Introduzione dell'autore

Il presente lavoro nasce da un confronto delle cronotassi storiche delle arcidiocesi pugliesi di Oria e Brindisi e della diocesi calabrese di San Marco Argentano-Scalea2. Le cronotassi di queste tre diocesi, cioè gli elenchi cronologici dei vescovi che si sono succeduti alla guida dei rispettivi episcopi, presentano negli anni dal 1081 al 1098 un’anomalia che le accomuna: tutte e tre le diocesi hanno avuto contemporaneamente lo stesso vescovo, Godoino3.

Le vicende politiche e amministrative del periodo preso in considerazione sono particolarmente complesse. Questo studio si inserisce infatti in un quadro storico in cui, nell’Italia meridionale e nel Mediterraneo, si consolidava l’influenza politico-militare dei Normanni. Si tratta degli anni in cui il loro condottiero e “pater regni”, Roberto il Guiscardo, muore (1085), lasciando un’eredità politica che influenzerà profondamente l’assetto del potere normanno. Sono anche gli anni in cui sul Soglio pontificio, dopo la disputa tra papa e antipapa, si succedono Urbano II (1088-1099) e Pasquale II (1099-1118), e in cui avviene un evento di rilevanza straordinaria per la cristianità: il trafugamento delle reliquie di San Nicola da Mira a Bari nel 1087 ad opera di un gruppo di marinai baresi.

Proprio l’analisi dell’enorme patrimonio di fonti latine dell’XI secolo prodotte in occasione della translatio del santo ha portato alla luce un elemento che merita particolare attenzione: le cronotassi delle tre diocesi riportano, nella loro odierna ricostruzione, la presenza dello stesso vescovo.

Non si tratta, come si potrebbe pensare, di un caso di omonimia. Questo è stato il primo aspetto ad essere verificato e smentito. È proprio lo stesso uomo: Godoino, monaco benedettino, consacrato arcivescovo di Oria da Gregorio VII nel 1081, la cui attività episcopale ha lasciato tracce documentarie che hanno permesso di orientarsi sulla questione e sull’equivoco che intorno a questo prelato e al suo nome si è generato.

Questo lavoro di ricerca è suddiviso in due parti. La prima parte, affidandosi a una rigorosa e obiettiva critica storica, si concentrerà sulla ricostruzione dell’equivoco e sulle circostanze che hanno portato all’erronea attribuzione della diocesi di San Marco a Godoino. La seconda parte, invece, approfondirà il contesto storico e documentario in cui si è sviluppata la diocesi di San Marco, mettendo in relazione le fonti che riguardano il vescovo Godoino con alcuni atti delle carte latine dell’Archivio Aldobrandini4, strettamente legati ai primi anni dell’arrivo dei Normanni in Calabria. Queste fonti hanno suggerito una nuova e inedita comprensione della genesi della diocesi di San Marco, evidenziando il ruolo cruciale del Codice Cencio e delle relazioni tra le istituzioni ecclesiastiche e il potere normanno.

1 Nel prosieguo della relazione si fa riferimento allo stesso personaggio chiamandolo in modo differente come compare nei diversi testi analizzati (Guidonio, Godoino, Gordiano).

2 Nel prosieguo dell’esposizione la diocesi sarà presentata solo come di San Marco, che era il nome storico con cui compare nella documentazione medievale.

3 In appendice n.1 ci sono i QRcode dei link delle pagine di cronotassi delle diocesi in questione.

4 Alessandro Pratesi, Carte latine di abbazie calabresi provenienti dall’Archivio Aldobrandini, Studi e testi, 197, Biblioteca Apostolica Vaticana 1958.

L’indagine qui proposta non si limita a una mera revisione della cronotassi episcopale, ma rappresenta un tentativo di ricostruzione storico-documentaria più ampio, basato su un approccio comparativo tra le fonti medievali latine e greche, le trascrizioni moderne e l’analisi delle dinamiche politiche e religiose del periodo normanno. Il contributo offerto da questo studio, pertanto, non riguarda solo la rettifica di un errore storiografico, ma mira a fornire una lettura più accurata e contestualizzata delle vicende che portarono alla formazione della diocesi di San Marco.

Nota metodologica sulla riproduzione dei codici della Biblioteca Vaticana

L’analisi condotta in questo studio si basa su documenti manoscritti conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana, ai quali si fa riferimento in modo puntuale. Tuttavia, per ragioni legate ai diritti di riproduzione delle immagini dei codici, non è stato possibile inserire direttamente le fotografie delle pagine originali.

Per ovviare a questa limitazione senza compromettere il rigore scientifico, si è adottata la seguente metodologia:

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Pubblicato il 1 aprile 2025